Una delle conversazioni che mi capita più spesso di avere è la seguente:
- “Che lavoro fai?”
- “Non è facile da dire, diciamo che per vivere scrivo e insegno a scrivere”
- “Ah che bello. – pausa – io invece non so proprio scrivere”
Ecco, prima a questa affermazione mi limitavo a sorridere un po’ mestamente, da qualche tempo, invece, ho preso a rispondere esattamente con ciò che prima restava confinato nella mia mente:
“Non è possibile, tutti sanno scrivere”.
Ovviamente a questa affermazione seguono repliche diverse, su cui, però, al momento non mi vorrei soffermare su questo (a proposito, qual è stata la vostra reazione?).
Piuttosto mi piacerebbe enunciare alcuni punti che confermano la mia tesi.
Scrivere è un atto ormai nella natura umana
Una delle invenzioni che maggiormente ha segnato la storia dell’uomo, di quelle attorno alle quali si sono spesi innumerevoli sforzi per trovare il modo giusto, è proprio la scrittura.
Dalle tavole babilonesi ai monitor dei nostri computer, la scrittura ci ha accompagnati in tutta la nostra storia.
Già, ma qui non parliamo di semplice atto dello scrivere, obietterà giustamente qualcuno.
Esatto, dico io, ma la scrittura è nata per rispondere a un’altra necessità dell’uomo, quella di raccontare.
Annamaria Testa in Minuti scritti, sa dirlo molto meglio di me: “la scrittura, l’invenzione che ci ha consentito di formare e trasmetterci, di generazione in generazione, una cultura”.
Quindi scriviamo per raccontare e raccontare è una spinta naturale di ogni essere umano.
Anche quando mano una email? Sì, perché anche in quel caso cosa fai se non raccontare a un destinatario un problema, una questione, un successo o un avvenimento?
Scrivere è un atto creativo
E cosa c’è di più umano della creatività?
Tutti noi siamo creativi nel momento in cui troviamo soluzioni nuove a qualche tipo di problema o inventiamo modi diversi di fare le stesse cose. Per essere creativi non si deve essere Picasso. E nemmeno Dante.
Questo, però, spesso ce lo scordiamo e, in un modo davvero singolare, pensiamo che per essere creativi si debba rientrare in certi canoni.
Da lì l’equazione è facile: ciò che produco non rispetta i parametri che credo debba rispettare, dunque non sono creativo, dunque non so scrivere qualcosa di creativo.
Invece dovremmo fare tutto l’opposto, ossia allenare la scrittura tanto per scrivere, senza scopo, senza meta, solo per permettere al nostro cervello di respirare e sentirsi ancora libero.
Da lì, ognuno al suo passo, ci muoveremo di nuovo verso i grandi campi aperti della creatività.
Attenzione, non sto dicendo che la scrittura creativa non ha bisogno di regole, anzi. Ma le regole vengono a servizio della creatività, sono quei paletti che ci spingono a ricercare soluzioni creative proprio perché non ci sarebbe nulla di creativo se avessimo semplicemente tutte le possibilità.
Quindi prendiamole per quello che sono queste benedette regole: degli alleati che incoraggiano la creatività e non dei rigidi censori che ci tarpano le ali.
Qualche esercizio per allenare la creatività
Vuoi iniziare a giocare con le parole per il puro gusto di farlo e rimettere in moto la tua creatività?
Ecco qualche idea per te:
– Prendi il tuo nome e cognome, anagrammalo e cerca di creare almeno una frase di senso compiuto
(Se ti vengono fuori solo parole astruse non importa, giocaci, e prova a creare dei significati anche per loro)
– Scrivi la prima parola che ti viene in mente e poi scrivi la seconda che inizi con le ultime sillabe della prima. Bene, ora prova a costruire una storiella di non più di 30-40 parole così.
Vuoi altre idee? Visita la mia pagina Facebook e la mia pagina Instagram oppure scrivimi a luisacasastua@gmail.com: insieme potremo dar vita a un percorso verso il recupero della tua creatività attraverso la scrittura.